Teleriscaldamento: anche per il nostro Paese una leva strategica verso gli obiettivi europei di decarbonizzazione

Oltre 450 professionisti il 2 ottobre hanno seguito il convegno promosso da AIRU sul tema “Il futuro del teleriscaldamento in Italia”

Grande successo per il convegno AIRU “Il futuro del teleriscaldamento in Italia”, che ha visto la partecipazione da parte delle istituzioni del sottosegretario al ministero per lo Sviluppo economico Alessia Morani e dei deputati Luca Squeri e Chiara Braga, i quali hanno assicurato l’impegno a sostenere lo sviluppo del teleriscaldamento efficiente nei centri urbani e completare il quadro normativo di riferimento per gli operatori del settore. Anche il direttore generale di Utilitalia, Giordano Colarullo, e Stefano Saglia membro del collegio ARERA, sono intervenutio confermando quanto già espresso dal MISE nel Piano Energia e Clima, ovvero la convinzione che questa forma di riscaldamento sia una leva strategica per il raggiungimento degli obiettivi europei di decarbonizzazione al 2030.

Infatti, secondo quanto emerge dallo studio realizzato per AIRU dai Politecnici di Milano e Torino presentato in apertura del convegno, a fronte di una domanda nazionale di calore di circa 330 TWh, attualmente le oltre 300 reti di teleriscaldamento esistenti nel nostro Paese distribuiscono all’utenza finale circa 9,3 TWh termici, con una riduzione stimata di 1,7 milioni di tonnellate di CO2 ogni anno. Si stima che a livello nazionale siano presenti oltre 100 TWh di calore di scarto pronti per essere veicolati tramite il teleriscaldamento efficiente, con un potenziale immediatamente realizzabile pari a 37,6 TWh, ossia oltre 4 volte la dimensione dei sistemi di teleriscaldamento oggi presenti.

Nel corso della giornata, Matteo Pozzi, CEO di Optit, ha presentato gli ultimi sviluppi del progetto europeo Upgrade DH, entrando nel merito del rinnovamento e del miglioramento delle performance dei Sistemi di Teleriscaldamento in Europa.

Oggi in Europa i 2/3 dell’energia termica sono prodotti da fonti fossili e solo il 13% proviene esplicitamente da fonti rinnovabili. Il teleriscaldamento si sta affermando nell’area scandinava e in diversi Paesi dell’Est e Centro Europa. In generale, i dati evidenziano un trend in crescita comune a tutta Europa, che vede l’Italia attualmente in controtendenza, con un sostanziale stallo nell’adozione di nuovi e moderni sistemi di teleriscaldamento.

Upgrade DH si pone proprio l’obiettivo di migliorare le performance dei sistemi di “District Heating and Cooling” in Europa, per facilitare la transizione dei sistemi esistenti verso le migliori pratiche disponibili. Partendo da diversi casi studio reali, il progetto ha fotografato lo stato dell’arte delle pratiche, dei sistemi e degli strumenti usati per generazione, distribuzione, e demand management nei sistemi di teleriscaldamento. Queste informazioni sono state raccolte in documenti di facile consultazione, tra i quali una guida introduttiva disponibile anche in Italiano sul sito del Progetto.

UpgradeDH e il lavoro svolto da Optit, dimostrano come sia possibile e di primaria importanza agire non solo  per la realizzazione di nuove reti ma anche sui sistemi esistenti in modo da raggiungere livelli superiori di performance migliorando la sostenibilità e riducendo l’impatto ambientale.

Oggi possiamo affermare con certezza che lo sviluppo di nuovi sistemi, sfruttando le opportunità fornite dal calore di scarto e/o opportunità di integrazione multi-energia è una opportunità da non perdere nel percorso verso la Decarbonizzazione.

Le presentazioni dei relatori al convegno “Il futuro del teleriscaldamento in Italia” sono ora disponibili all’indirizzo https://www.airu.it/il-futuro-del-teleriscaldamento-in-italia/.

 

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